Ansat MassaMartana

Abbazia dei Santi Fidenzio e Terenzio

Lungo un diverticolo della Via Flaminia, attuale Todi-Foligno, si trova la chiesa intitolata ai Santi Fidenzio e Terenzio. Fra le più interessanti chiese romaniche umbre, fu eretta dai nobili di Massa Martana in onore dei due santi, originari, secondo una leggenda, della Siria: partirono da Roma per diffondere la religione cristiana e giunti nel territorio tudertino, al tempo dell’imperatore Diocleziano, furono catturati e martirizzati “in Civitate Martana, Tuderto proxima”. I loro corpi furono poi sepolti segretamente nel luogo dove ora sorge la chiesa. Prima dell’attuale chiesa, probabilmente venne eretto, sul loro sepolcro, un oratorio, come potrebbe indicare una pietra della cripta che mostra l’iscrizione “Beatus Fidentius et Terentius hic requiescunt”, i cui caratteri sembrano ascrivibili ai secoli VII, VIII. Le reliquie dei loro corpi vennero riesumate nel 1629 dal cardinale Boncompagni e trasportate nel paese di Bassano di Orte. L’iter storico del monumento sembra essere ancora una volta quello tradizionale degli edifici di questa zona: una chiesa primitiva sarebbe stata ricostruita nel X sec. e ampiamente modificata nel XIII. La facciata in pietra con filari rossi e bianchi ha una caratteristica bifora di tipo umbro a due rincassi, sovrastante l’arco a tutto sesto della porta d’ingresso. L’interno, oggi piuttosto spoglio, a differenza certamente di quello originario, è ad una navata, e nella parete di fondo sono incastonate una quarantina di lastre di ispirazione longobarda, scolpite con elementi zoomorfi, antropomorfi e geometrici del X-XI sec.
Singolare è il soffitto a pianelle policrome con gli stemmi di Todi e un prezioso ambone bizantino in marmo: costruito con due grandi lastre di marmo scolpito: quella verso l’esterno ha un motivo di cerchi annodati riempiti di fiori, grappoli, elici ed apici gigliati, l’altra è decorata con un tipico nastro bisolcato formante grossi nodi allentati, motivo riconducibile, anche per la fattura irregolare, al IX secolo. Poco oltre la metà della navata, un’ampia gradinata immette nel presbiterio sopraelevato, al centro del quale si trova un antico altare costituito da una lastra di travertino, che ricopre il sarcofago dei due martiri, e adornato di quattro colonnine angolari di pietra. Nella zona absidale è conservato un frammento di affresco raffigurante la Madonna con il Bambino e attribuito a Bartolomeo da Miranda, pittore del XIV, attivo in zona.
Di particolare interesse la cripta trifora paleocristiana, sorretta da una centrale colonna romana di marmo grigio, con bellissimo capitello ionico, e due colonne laterali di travertino e il caratteristico campanile a vela, eretto su una antica torre campanaria con base dodecagona di grossi blocchi di travertino. Come altri edifici di culto anche la chiesa di San Fidenzio e Terenzio, ha subito numerose modifiche; nell’attiguo monastero, vi si installò una comunità di monaci benedettini che la ressero fin verso la fine del 1300. Fu pieve importante con alle sue dipendenze molte chiese e castelli. Dai registri delle decime risulta che nel 1276 aveva sei monaci retti da un abate Pietro.Oggi è proprietà del Ministero degli Interni, Fondo Edifici di Culto (FEC).

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