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La zona, di origine etrusca, delimitata dalla linea naturale del fiume Tevere, ospitò le primitive popolazioni, come attestano i ritrovamenti di tombe, cripte e vasellame. Già nell’XI secolo era un paese fortificato e aveva funzionante un porticciolo fluviale in località chiamata “Portovecchio”, nelle vicinanze dell’attuale cimitero. La posizione strategica del Castello di Attigliano era molto importante e giustificava le azioni belliche dei vari contendenti in quanto, posto sul margine di un’ansa su una alta terrazza sovrastante il corso del Tevere, aveva il dominio della vallata sulla sinistra del fiume. All’inizio del XIII secolo Attigliano era già coinvolto nelle guerre tra Orvieto, Todi e Amelia.

Fino al 1500 Attigliano, insieme ai paesi vicini quali Lugnano, Mugnano, Alviano, fu teatro di guerre ed assalti e più volte passò dal dominio di lodi a quello della Santa Sede e quello di Amelia, fino a ritornare definitivamente dominato da Bartolomeo di Alviano. A Corrado o Consolo, nipote di Bartolomeo, si deve la costruzione del Palazzo Baronale e della Chiesa della Madonna del Porto (ora chiesa del cimitero). Nel 1540 Attigliano venne ceduto a Papa Paolo III Farnese (per 104 anni). Nel 1644 il feudo di Attigliano fu venduto dai Farnese al Marchese Marcello Raimondi di Genova, che dopo sette anni lo rivendette a Donna Olimpia Pamphili, che lo passò poi alla famiglia Orsini. Nel 1840 il feudo fu acquistato dal Principe Borghese.

Nel settembre del 1860 l’ Umbria fu occupata dalle truppe sarde-piemontesi di Re Vittorio Emanuele II e con un plebiscito fu annessa al Regno d’Italia. Ebbero inizio le prime Amministrazioni Comunali rette da Sindaci di nomina regia dal 1865, scelti poi per elezione popolare diretta dal 1896. Il Comune di Attigliano si scelse un emblema, un suo gonfalone in pesante velluto, diviso in bande, una bianca e una verde con al centro uno scudo sormontato da una corona baronale rappresentante tre figure naturali e ideali: un tiglio, un mitologico ippogrifo che lo arrampa su una distesa d’acqua.

Nel 1870 ci fu una disastrosa inondazione. Per lo straripare del Tevere Attigliano fu sommerso in molti punti anche da tre metri di acqua limacciosa. Nel 1902 il Municipio con le scuole furono trasferite della sede in Piazza della Rocca vicino all’orologio al nuovo edificio “al Prato” ora piazza Umberto I. Nello stesso anno è stata restaurata e ingrandita la chiesa Parrocchiale che dal 1897 i capofamiglia di Attigliano già volevano fuori dalle mura Castellane. Nel 1954 fu inaugurata l’apertura della provinciale Bomarzo-Viterbo che ha assicurato il primo collegamento interregionale; nel 1964 la “conquista” del Casello Autostradale sulla A1 che ha collegato Attigliano con il circuito di comunicazione della rete autostradale nazionale.

Attigliano conserva ancora oggi il suo impianto medievale.

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